Imparare a cancellare tutto dalla propria to-do list per scoprire le tre priorità che riflettono davvero chi sei e la vita che vuoi costruire.

Se apri l'agenda e vedi solo una lista infinita di cose da fare, ma non ti riconosci in nessuna di quelle voci, forse è il momento di fermarti. Questo articolo è per te che senti che le tue giornate non riflettono più le tue vere priorità, per te che sei diventato il grande assente della tua stessa vita. Ti mostrerò un esercizio potente che ho usato con centinaia di persone in sessione: cancellare tutto per ritrovare l'essenziale.
Perché la vita non è la somma di quello che farai un giorno. La vita è come vivi le tue giornate, qui e ora. E se le tue giornate non ti appartengono più, non c'è tempo da perdere.
Guarda la tua to-do list di domani. Quante di quelle voci le hai scelte veramente tu? Quante riflettono ciò che per te ha valore, e quante sono invece risposte automatiche a richieste esterne, aspettative altrui, doveri che hai interiorizzato senza mai metterli in discussione?
Quando lavoro con le persone che si rivolgono a me per ritrovare direzione, noto sempre lo stesso schema: giornate piene, ma vuote di significato. Agende traboccanti di impegni, ma nessuno spazio per chi si è davvero. E il risultato? Stanchezza cronica, senso di inadeguatezza, la sensazione di correre sempre ma di non arrivare mai da nessuna parte.
Non è questione di fare di più o di organizzarsi meglio. È questione di capire se quello che stai facendo ti appartiene o se stai vivendo la vita che qualcun altro ha scritto per te.
C'è un grande assente nelle tue giornate. E quel grande assente sei tu.
Non parlo del tempo per te, del famoso "self-care" che tutti predicano. Parlo di qualcosa di più profondo: della tua presenza consapevole, dei tuoi valori, delle tue vere priorità. Quando è stata l'ultima volta che hai fatto qualcosa non perché dovevi, ma perché quella cosa rappresentava davvero chi sei e chi vuoi diventare?
Le giornate che vivi oggi disegnano la vita che avrai domani. È una verità dura da digerire, ma è pura realtà. Se continui a riempire le tue ore di cose che non ti rappresentano, stai costruendo una vita che non ti appartiene. E un giorno ti sveglierai chiedendoti dove sei finito.
Ecco l'esercizio che propongo sempre a chi sente di essersi perso nella frenesia del fare: prendi la tua to-do list di domani e permettiti di cancellare tutto.
Sì, proprio tutto. Quella riunione, quella mail da mandare, quella commissione da fare. Cancella ogni voce. E poi chiediti: se potessi fare solo tre cose domani, quali sarebbero le tre attività che ti farebbero sentire veramente allineato con la persona che vuoi essere, con la vita che desideri?
Non sto parlando di tre cose urgenti. Parlo di tre azioni che, se realizzate, ti farebbero sentire di aver vissuto una giornata significativa. Tre scelte che riflettono i tuoi valori, le tue priorità autentiche, la direzione in cui vuoi andare.
Se fai questo esercizio e non riesci a trovare tre cose che ti rappresentano davvero, non preoccuparti. È del tutto normale. Significa semplicemente che ti sei perso lungo la strada. Hai vissuto così a lungo secondo le aspettative degli altri, secondo un copione scritto da qualcun altro, che hai dimenticato cosa volevi tu.
In questo caso, il tuo obiettivo non è fare meglio. Il tuo obiettivo diventa ritrovarti. E cosa serve perdersi, se non a ritrovarsi?
Ritrovarsi significa tornare a chiederti cosa conta davvero per te. Significa riconoscere quali sono i tuoi valori, cosa ti muove, cosa ti fa sentire vivo. Significa avere il coraggio di mettere in discussione tutto quello che hai dato per scontato fino ad oggi.
La vita non è domani, non è quando avrai finito tutte le cose da fare, non è quando finalmente avrai tempo. La vita è adesso, nelle prossime 2-4 ore che vivrai oggi.
Questo è il concetto più difficile da accettare per chi vive in modalità sopravvivenza, sempre proiettato nel futuro, sempre con la testa a quello che deve fare dopo. Ma è anche la chiave per uscire da quel meccanismo.
Ogni volta che riempi le tue ore di attività che non ti rappresentano, stai scegliendo di non vivere. Stai rimandando la tua vita a un domani che forse non arriverà mai. E intanto, le giornate passano, una dopo l'altra, identiche, vuote.
Una volta che hai identificato le tue tre priorità autentiche, il passo successivo è integrarle nella tua routine quotidiana. Non come aggiunte in fondo alla lista, ma come fondamenta della tua giornata.
Inizia chiedendoti: qual è l'unica priorità non negoziabile che aggiungerai alla tua giornata domani per innescare un cambiamento significativo nella tua vita? Non serve stravolgere tutto da subito. Serve iniziare con un'azione, una sola, che rappresenti chi sei e dove vuoi andare.
Può essere mezz'ora per un progetto che hai sempre rimandato. Può essere una conversazione autentica con qualcuno che ami. Può essere dire no a qualcosa che non ti appartiene. Può essere semplicemente fermarti a respirare, a sentirti, a riconnetterti con te stesso.
L'importante è che quella priorità sia tua. Che rifletta chi sei, non chi dovresti essere secondo gli altri. Che sia un passo, anche piccolo, verso la vita che vuoi costruire.
Come faccio a capire quali sono le mie vere priorità?
Chiediti: se oggi fosse il mio ultimo giorno, cosa rimpiangeresti di non aver fatto? Cosa ti farebbe sentire che hai vissuto in modo autentico? Le risposte a queste domande ti indicano la direzione. Le tue vere priorità sono quelle attività che, quando le fai, ti fanno sentire allineato con chi sei.
E se non posso cancellare davvero tutto dalla mia to-do list?
Questo esercizio non è un invito a lasciare il lavoro o a ignorare le responsabilità. È uno strumento di consapevolezza. Cancellare simbolicamente tutto ti permette di vedere con chiarezza cosa è davvero essenziale e cosa hai aggiunto per abitudine, paura o condizionamento. Poi ricostruisci la lista partendo da ciò che conta davvero.
Cosa fare se mi sento in colpa a mettere me stesso come priorità?
Il senso di colpa nasce spesso da un condizionamento profondo: l'idea che prenderti cura di te sia egoistico. Ma la verità è che se tu non stai bene, non puoi essere presente per nessuno. Mettere te stesso tra le priorità non è egoismo, è responsabilità verso te stesso e verso chi ami. È scegliere di vivere invece che sopravvivere.
Non serve aspettare il momento giusto. Non serve avere tutto chiaro. Serve solo iniziare. Prendi la tua to-do list di domani, cancella tutto mentalmente, e scegli le tre cose che rappresentano davvero chi sei.
E se non le trovi, va bene lo stesso. Significa che il primo passo è ritrovarti. E forse, proprio in questo momento di smarrimento, c'è l'opportunità più grande: quella di ricostruire una vita che finalmente ti appartiene.
Qual è l'unica priorità non negoziabile che aggiungerai alla tua giornata domani? Scrivila, rendila concreta. Perché fare spazio a chi sei non è un atto di rivoluzione improvvisa. È una scelta quotidiana, piccola ma potente, che costruisce giorno dopo giorno la vita che meriti di vivere.
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