Le fiabe e i film che hai amato da bambino hanno plasmato la tua idea di amore creando aspettative irrealistiche che oggi influenzano le tue relazioni da adulto.

Ti sei mai chiesto perché nelle tue relazioni continui a cercare quella "scintilla magica" che hai visto nei film Disney? O perché ti aspetti che l'amore sia sempre passione travolgente senza conflitti? La risposta potrebbe trovarsi nelle fiabe che hai ascoltato da bambino e nei film che guardavi in loop.
Questa domanda la faccio spesso ai partner che seguo: "Qual è la fiaba o il film che guardavi di più da bambino?" E quasi sempre, dietro quella storia apparentemente innocente, si nascondono le radici delle loro aspettative amorose più profonde e, spesso, più irrealistiche.
Se stai vivendo delusioni ricorrenti nelle tue relazioni, se senti che "l'amore vero" ti sfugge sempre, o se fatichi a costruire una relazione stabile e autentica, questo articolo ti aiuterà a capire come i modelli narrativi della tua infanzia stiano ancora condizionando la tua vita affettiva da adulto
Le fiabe non sono solo storie per bambini. Sono potenti strumenti di trasmissione culturale che entrano nella nostra psiche quando siamo più vulnerabili e ricettivi, tra i 3 e i 10 anni. In quella fase dello sviluppo, il nostro cervello assorbe modelli comportamentali e schemi relazionali senza filtri critici.
Quando guardavi Cenerentola, La Bella e la Bestia o La Sirenetta, non stavi semplicemente guardando un cartone animato. Stavi interiorizzando un'intera narrazione su cosa significhi amare ed essere amati. Stavi imparando chi deve salvare chi, cosa vale la pena sacrificare per amore, quando una relazione è "vera" e quando no.
Hollywood e le fiabe classiche ci hanno venduto un'idea di amore profondamente stereotipata: fusione totale, passione senza sforzo, idillio costante, pura magia. Oppure il suo opposto drammatico: esaltazione mista a strazio, amore impossibile che ti consuma. In entrambi i casi, manca completamente il principio di realtà.
"E vissero per sempre felici e contenti."
Questa frase è una delle più grandi bugie mai raccontate sull'amore. È un'utopia, un'idealizzazione che ignora completamente come funzionano le relazioni reali. Eppure è la frase con cui si concludono quasi tutte le storie romantiche che ci hanno accompagnato da bambini.
Il problema non è la fiaba in sé, ma il messaggio implicito che trasmette: l'amore è una destinazione, non un percorso. Una volta trovato il "principe azzurro" o la "principessa perfetta", tutto il resto viene da sé, magicamente, senza fatica.
Questa narrazione crea un'aspettativa devastante: quella che una volta innamorati, non dovremmo più faticare. Che se c'è conflitto, incomprensione o noia, allora "non è vero amore". Che se dobbiamo lavorare sulla relazione, significa che abbiamo scelto la persona sbagliata.
Ogni fiaba porta con sé un modello relazionale specifico. Riconoscere quale storia ti ha maggiormente influenzato può aiutarti a capire quali aspettative irrealistiche porti ancora oggi nelle tue relazioni.
Cenerentola: Se questa era la tua fiaba preferita, potresti aver interiorizzato l'idea che devi essere salvato da qualcuno. Che il tuo valore dipenda dall'essere scelto. Che la sofferenza e il sacrificio saranno premiati con l'arrivo del grande amore che ti porterà via dalla tua vita difficile.
La Bella e la Bestia: Questa storia trasmette l'idea pericolosa che l'amore possa cambiare una persona problematica. Che se ami abbastanza, se sei paziente e comprensiva, il tuo partner si trasformerà. Molte persone restano intrappolate in relazioni disfunzionali proprio per questo modello interiorizzato.
La Sirenetta: Ariel sacrifica la sua voce, la sua identità, la sua famiglia per un uomo che ha visto una sola volta. È la celebrazione del sacrificio di sé in nome dell'amore. Quante persone, soprattutto donne, hanno imparato da questa storia che amare significa annullarsi?
Biancaneve: Il principe che risveglia la principessa addormentata con un bacio è l'incarnazione dell'amore come salvezza esterna. Non sei tu che ti svegli alla vita, è qualcun altro che deve farlo per te.
Questi schemi narrativi creano aspettative che nessuna relazione reale può soddisfare. E quando la realtà non corrisponde alla fiaba, interpretiamo il gap come un fallimento personale o come la prova che non abbiamo trovato "la persona giusta".
Se ti aspetti fusione totale, percepirai il bisogno di spazio del partner come rifiuto. Se ti aspetti passione senza sforzo, interpreterai la necessità di lavorare sulla relazione come un segnale negativo. Se ti aspetti che l'amore ti completi, non svilupperai mai la tua completezza individuale.
Il risultato? Relazioni che finiscono prematuramente perché non corrispondono alla fantasia. Oppure relazioni che persistono nella sofferenza perché credi che "l'amore vero" debba essere difficile e drammatico, proprio come nei film.
L'amore vero non è una destinazione magica. È un lavoro quotidiano di comunicazione, compromesso e crescita reciproca. È la capacità di restare accanto a qualcuno anche quando la passione iniziale si attenua. È scegliere quella persona ogni giorno, non una volta per sempre.
L'amore maturo riconosce che l'altro è una persona separata, con bisogni diversi, imperfezioni reali e un proprio percorso di crescita. Non è fusione, è incontro tra due individualità che scelgono di camminare insieme pur mantenendo la propria autonomia.
Nelle relazioni sane c'è conflitto, c'è noia, ci sono momenti di distanza. Ma c'è anche la capacità di riparare, di comunicare, di negoziare, di evolvere insieme. Le coppie che durano non sono quelle che "vivono felici e contente" senza fatica, sono quelle che hanno imparato a lavorare costruttivamente sulle difficoltà.
Il primo passo è riconoscere quali fiabe ti hanno plasmato. Chiediti: qual era la storia che guardavi o leggevi di più da bambino? Che modello di amore trasmetteva? Quali aspettative ha creato in te?
Il secondo passo è mettere in discussione consapevolmente quelle aspettative. Quando ti accorgi di desiderare che il tuo partner ti "completi" o ti "salvi", ricorda a te stesso che quella è una narrazione da fiaba, non la realtà dell'amore adulto.
Il terzo passo è costruire una nuova narrazione, basata sulla realtà e non sulla fantasia. Una narrazione in cui l'amore è fatto di scelte quotidiane, di comunicazione autentica, di accettazione delle imperfezioni reciproche, di crescita individuale e di coppia.
Nelle relazioni reali, entrambi i partner portano ferite, insicurezze, bisogni. Entrambi devono lavorare su se stessi e sulla relazione. Nessuno salva nessuno. Ci si sostiene reciprocamente, ma ognuno è responsabile della propria crescita personale.
L'amore sano non è esente da difficoltà, ma ha strumenti per affrontarle. Non è passione costante, ma ha intimità profonda che si costruisce nel tempo. Non è assenza di dubbi, ma presenza di impegno consapevole.
Quando smetti di cercare la fiaba e inizi ad abbracciare la realtà, le tue relazioni cambiano radicalmente. Smetti di idealizzare i partner, smetti di fuggire alla prima difficoltà, smetti di aspettare che qualcuno ti completi. Inizi invece a costruire qualcosa di autentico, basato su chi sei davvero e su chi è davvero l'altra persona.
Riconoscere l'influenza delle narrazioni infantili non significa rinnegare le fiabe che hai amato. Significa semplicemente diventare consapevole di quanto quelle storie abbiano plasmato le tue aspettative e scegliere di riscrivere la tua narrazione da adulto.
Quando lavoro con le coppie, spesso noto che dietro ogni conflitto ricorrente c'è un'aspettativa irrealistica che affonda le radici in queste narrazioni. Lei si aspetta che lui "capisca senza che lei debba dirlo" (principessa che viene salvata senza dover chiedere). Lui si aspetta che lei lo accetti completamente senza doversi mettere in discussione (Bestia che viene trasformata dall'amore).
Portare queste dinamiche alla luce è il primo passo per trasformarle. Non puoi cambiare ciò che non vedi. Ma una volta che lo vedi, puoi scegliere diversamente.
No, le fiabe non sono dannose in sé. Il problema nasce quando non vengono accompagnate da una riflessione critica e quando diventano l'unico modello di riferimento per le relazioni amorose. Leggere fiabe ai bambini discutendo insieme dei messaggi che trasmettono può essere un'opportunità educativa preziosa.
Osserva i tuoi schemi ricorrenti: cosa ti delude ripetutamente nei partner? Cosa ti aspetti che dovrebbe accadere "naturalmente" senza doverlo comunicare? Quali sacrifici ritieni doverosi in nome dell'amore? Queste risposte ti daranno indizi preziosi sulle narrazioni che hai interiorizzato.
Sì, assolutamente. La consapevolezza è il primo strumento di cambiamento. Quando riconosci un'aspettativa irrealistica, puoi scegliere consapevolmente di sostituirla con una più funzionale. Questo richiede pratica e, spesso, un percorso di crescita personale o di coppia, ma è possibile riscrivere la tua narrazione amorosa.
La comunicazione aperta è fondamentale. Parlate insieme delle vostre aspettative, riconoscete da dove vengono e negoziate una visione condivisa della relazione che funzioni per entrambi. Le differenze non sono un problema se c'è disponibilità al dialogo e al compromesso.
Le fiabe che hai amato da bambino hanno plasmato la tua visione dell'amore, ma oggi sei adulto e puoi scegliere consapevolmente quale narrazione seguire. L'amore vero non è una destinazione magica, è un percorso che costruisci ogni giorno con impegno, comunicazione e autenticità.
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