Guarire dalla ferita dell’abbandono significa imparare a stare con sé stessi e ritrovare la libertà di amare senza paura.
La ferita dell’abbandono è una delle esperienze emotive più profonde e dolorose che si possano vivere. Chi la porta dentro di sé spesso fatica a costruire relazioni serene e a sentirsi veramente al sicuro, anche quando è in compagnia.
In questo articolo voglio raccontarti cosa significa convivere con questa ferita, come si manifesta nella vita adulta e cosa possiamo fare per iniziare a trasformarla. Lo faccio con empatia, perché so quanto questa sensazione possa essere devastante, e con la consapevolezza che ogni ferita, se accolta e ascoltata, può diventare una porta verso una nuova libertà interiore.
La ferita dell’abbandono non riguarda soltanto la paura di rimanere soli. È molto più profonda. È l’angoscia silenziosa di non essere mai abbastanza per essere scelti, amati, considerati.
Quando da bambini percepiamo che l’amore non è stabile, che le figure di riferimento vanno e vengono, si radica dentro di noi un pensiero inconscio: “Prima o poi mi lasceranno”.
E questo pensiero ci accompagna nell’età adulta, facendoci aggrappare agli altri, cercare conferme continue, o evitando ogni legame profondo per paura di soffrire di nuovo.
La ferita dell’abbandono si manifesta in modo sottile ma costante. Ci porta a:
Spesso non ne siamo nemmeno consapevoli. Semplicemente ci accorgiamo che stiamo male, che soffriamo, che ci sentiamo vuoti… e non sappiamo perché.
Chi vive con questa ferita spesso sente che la propria sicurezza dipende completamente dall’altro. Senza l’altro non si sente stabile, né emotivamente né interiormente.
Questo porta ad una continua oscillazione tra il desiderio di fusione e il bisogno di controllare per evitare un nuovo abbandono. È come se si fosse costantemente in allerta. E questo stato di allarme interiore consuma moltissime energie.
Non esiste una formula magica, ma esistono dei passi concreti.
Nel mio lavoro aiuto le persone a fare proprio questo: riconoscere, accogliere e trasformare la loro ferita dell’abbandono.
Il primo passo è imparare a stare con sé, ad ascoltarsi davvero.
Ecco alcuni strumenti fondamentali per iniziare:
Guarire la ferita dell’abbandono significa portare luce su ciò che ci ha fatto soffrire, e imparare a diventare adulti emotivamente autonomi.
Spesso, dietro la paura dell’abbandono, c’è una grande difficoltà a stare da soli. La solitudine fa paura perché risveglia il vuoto. Ma è proprio in quello spazio che possiamo incontrare noi stessi in modo autentico.
Con una mia cliente, abbiamo lavorato proprio su questo: trasformare la solitudine in uno spazio d’incontro, di ascolto, di presenza.
E sai cosa è successo?
Ha iniziato a sentirsi più forte, più libera, più viva.
Perché quando impari a stare con te, lasci l’abbandono nel passato e fai spazio ad una nuova libertà: quella di essere e di amare senza dipendere da nessuno.
• Esperta in Mindfulness protocollo MBSR (IMMA-IPHM)
• Counselor Professionista REICO n° 1959 specializzata in Relazione e Relazioni di Coppia
• Coach Professionista ACoI n° 1503 specializzata nell’allenamento delle potenzialità
• Dottoressa in Comunicazione Università degli Studi di Firenze