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n risposta al periodo impattante che stiamo vivendo (dal punto di vista psicologico ed emotivo), social e professionisti non perdono occasione per sottolineare o urlare danni e patologie derivanti di cui dovremo farci carico. E così facendo alimentano la pre-occupazione, l’ansia, la paura e la sofferenza.
È assurdo che il ruolo attivo della persona e dell’immaginazione positiva siano spesso taciuti e quindi (deduco) ignorati o sottovalutati. Credo allora che possa essere particolarmente utile fermarsi a riflettere ora sul potere dell’immaginazione. Positiva-mente.
L’immagine dell’io è la chiave della personalità e del comportamento. Perché allora non usare questo periodo per sperimentare un metodo che ci potenzi anziché essere tacciati di qualcosa di patologico ed essere depotenziati?
Viriamo sul positivo.
Il Counseling sta dalla parte della salute, delle risorse, e rafforza l’autoaffermazione della persona, nella vita personale e professionale. Alla base c’è la convinzione che la soluzione ce l’abbia la persona (non il paziente), che per natura è perfettamente dotata e pre-disposta all’auto guarigione.
Il Counselor, in quanto promotore della salute mentale (e non solo), facendo emergere la consapevolezza della persona attraverso tecniche e strumenti specifici, promuove empowerment. E così facendo favorisce il ben-essere e la piena realizzazione della persona.
Tornando al tema di indagine, attraverso la mia esperienza come consulente hr e come counselor, mi sono resa conto spesso di quanto l’immaginazione operi una trasformazione dell’ immagine dell’io, andando a condizionare la visione di se stessi e della realtà e quindi finendo per condizionare convinzioni di base e comportamenti.
La nostra immaginazione è responsabile della nostra felicità come del nostro fallimento. Il punto è che l’immaginazione mette in azione dentro di noi meccanismi automatici che prendono campo e operano al nostro interno, nel bene e nel male.
Qualsiasi cosa tu faccia come professione, ricordati che l’agire (o il non agire) sono fondamentalmente conseguenze della tua immaginazione. Essa è parte di ogni nostro atto, perché determina l’immagine del fine su cui opera poi un meccanismo automatico (di raggiungimento di un fine) che inconsapevolmente abbiamo strutturato noi.
In sintesi un essere umano agisce, sente e si comporta sempre in conformità di ciò che immagina essere vero riguardo a sé e al suo ambiente.
Diversi studi confermano che il sistema nervoso non è in grado di calcolare la differenza tra esperienza immaginata e esperienza reale: in ambedue i casi esso reagisce automaticamente a dati comunicatigli dal cervello.
Pensate all’ipnosi: i soggetti ipnotizzati sono in grado di fare certe cose solo se sono convinti che le affermazioni dell’ipnotizzatore sono vere.
Pensate a performance pazzesche: atleti e campioni si allenano mentalmente oltre a sudare.
Persone bendate che sono state guidate ad immaginare il freddo, hanno reagito come se fosse davvero freddo.
Laddove è stato richiesto di immaginare che la propria fronte scottasse, si è potuto registrare un reale aumento della temperatura epidermica.
La scienza conferma tutto ciò.
Perché allora non usare il potere dell’immaginazione a nostro vantaggio, partendo da ora?
Andrà tutto bene non basta. È come dire a una persona preoccupata di qualcosa “non pensarci, andrà tutto bene”. É inutile dire andrà tutto bene. È necessario usare la nostra immaginazione, adesso, a nostro vantaggio, per costruire il futuro.
Qualunque sia la situazione da affrontare domani, possiamo prepararci ad affrontarla in anticipo, Come? Partendo da ristrutturare l’immagine di noi stessi.
Il cervello umano, il sistema nervoso e quello muscolare costituiscono un servo-meccanismo molto complesso. Non basta la volontà per fare qualcosa. Non basta la strategia. C’è un passaggio preliminare che riguarda il meccanismo creativo dell’immaginazione.
Partiamo da noi stessi.
Prima di andare a dormire concentratevi, e immaginate quello che desiderate raggiungere (un obiettivo specifico, uno stato desiderato, il vostro personale post coronavirus).
Mettete tutta la vostra immaginazione creativa al servizio di questo esercizio. Si tratta di dare consistenza immaginativa ai vostri desideri.
Quando vi sentirete pronti, spostate l’attenzione su di voi: chiarite con voi stessi il gap tra come siete e come vorreste o dovreste essere per realizzare quell’obiettivo. Abbiate cura dei dettagli. Aggiungete aggettivi e avverbi alla vostra nuova immagine dell’io.
A questo punto andate avanti, esercitatevi ogni giorno. Tenete a mente che state creando un vostro nuovo io. Rendete questo io il più possibile vivido e particolareggiato nei dettagli. Dopo qualche giorno, avrete chiara in mente una nuova immagine del vostro io, funzionale al raggiungimento di ciò che desiderate.
La realtà immaginata è equivalente alla realtà effettiva, almeno per quanto riguarda il sistema nervoso.
Costruendo una nuova immagine del vostro io, giorno dopo giorno assisterete a nuovi comportamenti. E arriverete probabilmente anche a meravigliarvi di voi stessi, e vi sentirete incredibilmente più leggeri. Il vostro meccanismo di immaginazione creativa lavorerà a vostro vantaggio. Se glielo chiederete e sarete coerenti.